Nostradamus sul 2023, terribile profezia: cannibalismo e “fuoco celeste”

Dalla terza guerra mondiale al pianeta colonizzato: nei prossimi mesi non ci sarà da annoiarsi secondo Nostradamus.  

Dopo l’annus horribilis 2020, con il mondo piagato dalla pandemia di Covid-19, il 2021 all’insegna dell’incertezza globale e il 2022 sconvolto dalla guerra, anche questo 2023 non prospetta nulla di buono. O almeno così prevede Nostradamus.

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Che mondo ci aspetta nei prossimi mesi? Secondo Nostradamus c’è poco da stare allegri. (Ossinotizie.it)

Il famosissimo e stracitato (spesso a sproposito) chiaroveggente, astrologo e farmacista vissuto nel ‘500 sciorina il consueto elenco di disgrazie, calamità e sciagure, con “terribili orrori e vendette” e “trombe che tremano con grande discordia”. Ipse dixit.

L’inquietante scenario prospettato da Nostradamus

Secondo il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (Cicap) le profezie di Nostradamus non hanno mai fatto centro, ma tant’è. Resta la suggestione, in un misto di curiosità e paura, per le clamorose novità che il divinatore preconizza a cadenza annuale.

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Per il 2023 gli esegeti indicano la Cina e Taiwan come protagonisti del conflitto previsto da Nostradamus (Pixabay-Ossinotizie.it)

Per il 2023 non poteva ovviamente mancare la previsione della Terza Guerra Mondiale (e c’è da dire che non è poi un’ipotesi così remota, anzi…). Ma qualcosa di simile era stato già anticipato nel 2022 – e forse non a caso a febbraio di quell’anno ha preso il via, di fronte agli occhi increduli e sconvolti del mondo intero, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che tuttora va avanti, dopo aver coinvolto più o meno direttamente anche altre potenze regionali e mondiali.

Per il 2023 gli esegeti indicano la Cina e Taiwan come protagonisti del conflitto cui allude Nostradamus: “Sette mesi di grande guerra, gente morta per il male”, sarebbe quel che ci aspetta. E poi “così in alto salirà il grano che l’uomo mangerà il suo prossimo”. Tradotto: il cannibalismo come estrema conseguenza della crisi economica e alimentare in atto.

E ancora, starebbe per arrivare un “fuoco celeste quando le luci di Marte si spegneranno”, con tanto di tentativo (fallimentare) di colonizzazione del pianeta. E l’ambiente? Niente di buono neppure in questo caso: “La terra arida diventerà sempre più riarsa, e ci saranno grandi inondazioni quando si vedrà l’arcobaleno”. Dopo la pandemia ci mancava solo questo…

Così parlò Nostradamus, medico, speziale e astrologo francese vissuto nel XVI secolo ma sempre attuale con le poesie della sua opera più famosa, “Le Profezie”, costituite da gruppi di 100 quartine dal contenuto così ambiguo da poter essere interpretate in mille modi. Chi vivrà vedrà…

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