Attenzione al ghiaccio, può contenere batteri. Cosa possiamo fare per evitare problemi specialmente in estate.
Il ghiaccio, specialmente in questa stagione, è nostro fedele alleato. Ci permette di refrigerarci e ci fa sentire, anche se per poco, meno oppressi dalle temperature torride degli ultimi anni. Sorseggiare un cocktail la sera in riva al mare senza qualche cubetto di ghiaccio non avrebbe senso. Peccato però che potrebbe crearci qualche fastidioso problema il refrigerante cubetto e la serata romantica potrebbe risolversi in modo piuttosto imbarazzante.
Esiste anche un’industria del ghiaccio alimentare confezionato, in paesi come gli Stati Uniti o la Spagna, per rimanere in Europa, sono decenni che viene usato questo ghiaccio e i consumi sono molto elevati; in Italia è invece è presente da non molto ma è in forte espansione, d’altra parte le nostre estati stanno diventando sempre più roventi e il cubetto refrigerante è essenziale. Ma il ghiaccio può essere contaminato e crearci dei problemi di salute, dobbiamo fare molta attenzione.
Perché il ghiaccio si contamina e cosa possiamo fare per evitare il problema.
Quello che siamo soliti pensare tutti è che, con le basse temperature, i batteri e i virus non possano sopravvivere; in realtà non è così e il ghiaccio ne è la riprova. Gli agenti patogeni sopravvivono nel ghiaccio e in fase di scongelamento possono ricostituirsi e moltiplicarsi.
Gli effetti sul nostro corpo, dopo l’ingestione di ghiaccio contaminato, sono di tipo gastro-intestinale e seppur non gravissimi, possono essere molto fastidiosi. Da anni l’Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare sta studiando il fenomeno e ha rilevato che nel settore turistico-ricettivo, settore in cui il consumo è molto alto, non viene prodotto correttamente.
Se l’acqua usata per la produzione non è destinata ad uso alimentare e se non si rispettano le regole igieniche durante la preparazione, lo stoccaggio e la manipolazione del ghiaccio, l’assalto dei batteri è assicurato e i nostri problemi gastro-intestinali certi. Il problema più grande è la scarsa pulizia dei filtri delle macchine produttrici e, non ultimo, la manipolazione dei cubetti: a volte i barman li inseriscono nei cocktail a mani nude o con attrezzi non sufficientemente puliti.
Anche nella produzione casalinga possono crearsi problemi, siamo sicuramente più al sicuro ma è bene essere più accorti. Certamente l’acqua usata è quella per uso alimentare ma puliamo bene i contenitori in cui la mettiamo e manipoliamo i cubetti sempre con le mani appena lavate. Per quanto riguarda la produzione industriale sicuramente c’è un vuoto normativo che andrebbe colmato con delle disposizioni di legge precise.
